Stabilimento SEVEL: venerdì 24 settembre 8 ore di sciopero su tutti i turni di lavoro

Chieti -

La data del 7 settembre 2010 potrebbe diventare nel nostro Paese lo spartiacque tra condizioni di lavoro regolamentate da leggi e contratti ed il ritorno a quelle del dopo guerra.
La Federmeccanica,il sindacato dei padroni metalmeccanici,sotto dettatura dell'a.d. Fiat Marchionne,ha revocato con un atto unilaterale il C.C.N.L. della categoria più numerosa (oltre 1,700,000 lavoratori) votato ed approvato  dalla maggioranza  degli addetti al settore.
Il C.C.N.L. è bene ricordarlo nacque a fine anni '60 a seguito di lotte e rivendicazioni operaie per arginare e regolamentare i rapporti di lavoro che i padroni volevano gestire a proprio uso e consumo così da evitare palesi discriminazioni salariali.
Negli ultimi mesi insieme al collegato-lavoro presentato in Parlamento è diventato il cavallo di Troia per la cancellazione definitiva dei diritti esigibili dai lavoratori.
I motivi per cui si accaniscono contro l'unico ed ultimo baluardo rimasto a nostra difesa sono i soliti “ritornelli- trentennali”, impedirebbe la competitività delle imprese e renderebbe oneroso il costo del lavoro.
Sarebbero motivi strumentali e non più credibili se al piagnisteo non si aggiungessero i noti sindacati di comodo di recente fulminati sulla via di Marchionne.
I loro pretesti sono facilmente smascherati  osservando le politiche industriali,le vendite  e le condizioni economiche e normative  di cui godono i nostri colleghi tedeschi nel settore automobilistico(lavorano in media 38 ore settimanali e percepiscono il 40% in più dei nostri miseri salari).
L'incapacità di competere con i mercati asiatici, cinesi ed indiani è dovuta alla mancanza di strategie industriali innovative ed alternative da parte dei padroni del vapore e dei loro rappresentanti politici.
Il mancato raggiungimento dei  profitti auspicati e desiderati dai famelici azionisti,a causa della crisi finanziaria, la riduzione della pioggia di finaziamenti pubblici ricevuti in passato e l'indisponibilità delle banche a concedere ulteriori finanziamneti a piani di sviluppo virtuali, sono la chiave di lettura dell'ennesimo indiscriminato attacco ai nostri diritti.
Vorrebbero con le ultime deroghe contrattuali richieste,  la nostra totale disponibilità agli “sbalzi di mercato” senza nulla a pretendere, come ci hanno portato di recente a conoscenza i colleghi polacchi dello stabilimento di Tichy e che diventassimo anche noi vittime degli  umori delle borse finanziarie.
Le deroghe al C.C.N.L. impedirebbero inoltre la possibiltà  di ricorrere  davanti al giudice del lavoro per vedere riconosciuti i propri diritti non solo economici ma anche normativi e  sulla sicurezza, verrà creata l'ennesima commissione azienda/rsu.
Le nostre condizioni di lavoro future dipendono, mai come in queste circostanze, dalla nostra capacità  di respingere oggi   al  mittente  con la lotta la richiesta di derogare nei fatti svuotare il C.C.N.L.
Per i suindicati motivi USB Lavoro privato proclama per VENERDÌ 24 SETTEMBRE 8 ORE DI SCIOPERO SU TUTTI I TURNI  DI LAVORO PER L'INTERO STABILIMENTO SEVEL.