ILVA, TARANTO: E' SCIOPERO AD OLTRANZA

Comunica stampa

Taranto -

L’USB-Unione Sindacale di Base è in sciopero ad oltranza per contestare l’atteggiamento ricattatorio e minatorio assunto dal gruppo che emerge dalle parole del presidente Ilva, Bruno Ferrante.

 

Il rispetto della legge, il rigetto dell’istanza di dissequestro dei lavorati e semilavorati da parte della magistratura, costituirebbero l’impossibilità di vendere il prodotto finito e, quindi, il recupero di risorse finanziarie utili alla ripresa e al pagamento degli stipendi.

Questo, almeno, è quanto lo stesso Ferrante ha dichiarato.

L’USB ricorda, qualora fosse necessario, che l’azienda Ilva nonostante l’ordinanza di sequestro senza facoltà d’uso degli impianti maggiormente inquinanti, ha continuato a produrre tonnellate di materiale non rispettando la legge e, soprattutto, continuando ad immettere sostanze nocive nell’aria che, bambini, cittadini e lavoratori, respirano. Riteniamo, pertanto, che l’operato della magistratura sia da apprezzare poiché in scala di priorità pone al primo gradino la salute. La posizione dell’USB sulla questione Ilva e’ nota a tutti.

 

NAZIONALIZZARE e’ l’unica strada che garantisce tutela della salute e del lavoro.

Sulla questione dei prodotti lavorati e semilavorati che la magistratura ha posto sotto sequestro l’USB , considerate le ragioni che hanno portato a tale giusto provvedimento della magistratura ma considerando inutile tenere fermi i prodotti e quindi gli eventuali ricavi derivati dalla loro vendita, propone :

 

  1. Nomina di un commissario ad acta preferibilmente indicato dal magistrato che si deve occupare di gestire i fondi derivati dalla commercializzazione del prodotto ;

  2. Tenuto conto che i proventi ammonterebbero circa a 1 mld di euro, tale cifra’ dovrà essere utilizzata per intraprendere i lavori di bonifica, risanamento ambientale , messa a norma degli impianti e per le retribuzioni dei lavoratori per i mesi futuri, sotto l’attenta gestione del commissario .


Tutto ciò permetterebbe, dopo quasi otto mesi di incertezze, di iniziare un percorso di risanamento ambientale e impiantistico, ridando allo stesso tempo serenità ai lavoratori e le loro famiglie che insieme ai cittadini sono le vere vittime di un sistema politico/imprenditoriale disastroso.


DI FATTO QUESTO SAREBBE IL PRIMO PASSO VERSO L’ESPROPRIO E LA NAZIONALIZZAZIONE DELLA FABBRICA.



COORDINAMENTO USB Lavoro Privato

ILVA TARANTO


F. RIZZO L. SEMERARO V. MERCURIO C. SCAGLIOSO D. NOVELLINO