Acciaierie d’Italia a rischio default: lo stato si assuma la responsabilità di portare ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti
La crisi di Acciaierie d’Italia sta precipitando verso un punto di non ritorno. In assenza di interventi immediati e strutturali, la prospettiva concreta è quella del default industriale e occupazionale di uno dei principali impianti siderurgici del Paese.
USB denuncia con forza l’assenza di un confronto vero, trasparente e inclusivo sul futuro di Acciaierie d'Italia e dell’intero sistema produttivo legato alla filiera dell’acciaio. Le organizzazioni sindacali sono state convocate soltanto a ridosso di una possibile crisi definitiva, e in forma separata rispetto agli enti locali e agli altri soggetti istituzionali. Una modalità inaccettabile, che esclude chi rappresenta i lavoratori da ogni valutazione sulle prospettive occupazionali, industriali e ambientali dello stabilimento.
L’impressione è che si stia giocando una partita a porte chiuse, in cui si evitano scelte di merito per non assumersi responsabilità politiche chiare.
USB ha formalmente richiesto al Ministero la convocazione urgente di un tavolo ampio, in cui siedano insieme organizzazioni sindacali, istituzioni locali, soggetti industriali, Governo e Commissario straordinario. Un tavolo che sia il vero luogo di indirizzo e di decisione sulle sorti dell’Accordo di Programma e della gestione del polo siderurgico di Taranto e degli altri stabilimenti del gruppo anche alla luce delle notizie, sempre più insistenti, di nuove interlocuzioni industriali e proposte di assetto proprietario che rischiano di riprodurre vecchi fallimenti.
Se questo confronto pubblico e trasparente non sarà attivato in tempi brevissimi, USB si mobiliterà con determinazione e forza, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, per impedire che le scelte sul futuro dell’acciaio vengano prese sopra le nostre teste e sulla pelle della città.
USB Lavoro Privato – Categoria Operaia dell’Industria Nazionale