Acciaierie d'Italia: importante il raggiungimento dell'intesa istituzionale, ma ora servono fatti concreti ed una regia pubblica

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Giudizio positivo sul fatto che oggi, al tavolo presso il MIMIT, le istituzioni tutte siano riuscite a raggiungere un intesa per la piena decarbonizzazione di Acciaierie d’Italia. È un passo importante, che segna anche una ricomposizione di una frattura che rischiava di compromettere il rapporto tra cittadinanza e fabbrica.

Un segnale positivo che va riconosciuto a tutti i soggetti coinvolti e che fino all'ultimo hanno discusso.

Naturalmente, il nostro giudizio definitivo dovrà basarsi sui fatti concreti che seguiranno alla firma. 

Riteniamo comunque questo accordo un passaggio importante, forse storico per Taranto: la scelta di puntare alla totale decarbonizzazione, con la chiusura degli impianti a caldo e la sostituzione con impianti elettrici, è un elemento centrale.

Per noi si tratta dell’ultima vera occasione per rilanciare il polo siderurgico in una prospettiva sostenibile nel rispetto di ambiente e salute. 

Lo Stato deve essere però direttamente coinvolto nella proprietà e nella gestione: la regia pubblica è per noi una condizione essenziale per guidare il processo di transizione e garantire l’interesse collettivo e ovviamente va assolutamente evitato di ripetere lo stesso quadro di errori del passato.

Sul piano occupazionale, al tavolo abbiamo detto con chiarezza che non basta che questo tema sia citato come obiettivo soltanto di principio: la tutela del lavoro deve essere un fatto concreto ed inderogabile per davvero. Ed è proprio per questo che per USB è necessario aprire subito un confronto sugli strumenti straordinari per gestire una fase che sarà complessa e che deve garantire a tutto il bacino occupazionale le massime tutele in un quadro di strumentazioni in grado di coprire ogni situazione ed ogni diversità. Le proposte di USB sono già da tempo in campo su questo.

In questo quadro, dove ci sembra che sul DRI e sulla sua collocazione non sia stato ancora deciso nulla, bisogna andare comunque alla verifica dei fatti e di certo, infine, dobbiamo affrontare certamente il tema di tutta l’occupazione collegata, diretta e indiretta da Adi, Ilva in AS e dell'appalto senza dimenticarsi della vicenda Sanac, elemento per noi altrettanto centrale.

Abbiamo ribadito con fermezza la nostra contrarietà a qualsiasi ipotesi di spezzatino o vendita separata degli asset: il gruppo deve restare unito. Solo così sarà possibile garantire un futuro industriale e occupazionale solido per Taranto e per Genova, gli altri stabilimenti di Acciaierie D'Italia e per l’intero settore siderurgico nazionale.

Su questo chiediamo il massimo della responsabilità istituzionale per la prosecuzione del confronto.

 

USB Nazionale

Categoria Operaia dell'industria