Arcelor Mittal: rigettare il ricatto, liberare Taranto dai veleni, costruire un'alternativa occupazionale
Siamo stati convocati a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Conte in merito alla vicenda Arcelor Mittal dopo l'ennesimo inaccettabile ricatto della multinazionale dell'acciaio.
Avevamo detto da subito, in estrema solitudine, che Arcelor Mittal non era la risposta adeguata alla complicata crisi Ilva.
Ora a seguito della disastrosa scelta dei diversi governi di svendere ai privati il gruppo siderurgico siamo costretti a affrontare l'ennesima crisi nella situazione più difficile di sempre.
In primo luogo il governo e l'intero paese non possono piegarsi a quello che appare come un vero e proprio tentativo di estorsione da parte di Mittal.
La multinazionale ha acquisito il gruppo sottoscrivendo impegni precisi : occupazionali, ambientali e produttivi.
La pretesa di riscrivere i contenuti dell'accordo si configura come una violazione contrattuale e va respinta anche agendo per vie legali.
La multinazionale se ne andrà a prescindere dell'impossibile accettazione del ricatto, è solo questione di tempo.
Arcelor Mittal non ha alcun interesse industriale verso il gruppo siderurgico italiano. Acquisendo Ilva ha impedito ad altre imprese concorrenti di ottenere un rilevante insediamento in Italia ed ha conquistato una fetta ulteriore di mercato.
Al governo Conte chiediamo di agire immediatamente per costruire un'alternativa all'uscita della multinazionale .Un piano straordinario che coniughi la chiusura delle fonti inquinanti, restituendo così ai tarantini il diritto alla salute, con una riconversione che garantisca occupazione e diritto al reddito per lavoratori diretti, indiretti e degli appalti.
Solo un massiccio intervento pubblico, solo una nuova politica industriale dello Stato, attraverso uno strumento capace di coniugare vero sviluppo sociale con una vera compatibilità ambientale impedendo la distruzione del patrimonio produttivo del paese con un governo dell’economia a partecipazione di base.
Sergio Bellavita USB nazionale
Francesco Rizzo USB Taranto