FCA a Melfi produce solo contratti di solidarietà

Potenza -

Sono passati alcuni mesi da quando l’azienda ha lanciato il piano esuberi per i 1640 lavoratori della FCA di Melfi e relativi contratti di solidarietà per quasi 5800 dipendenti. Esuberi dovuti, secondo l'azienda, alla cessazione della produzione della Grande Punto.

Oggi, di conseguenza, gli operai di Melfi lavorano meno e percepiscono un salario più basso, senza che l’azienda abbia ancora presentato una nuova vettura in sostituzione della Punto.

Non solo nessuna nuova vettura a garanzia degli attuali livelli occupazionali, non solo  alcun cantiere aperto per istallare una nuova linea di produzione ma, a dimostrazione dell’assoluta incertezza sul futuro di Melfi,  non si è nemmeno iniziato a smantellare la vecchia linea!

Non è certo nostra intenzione essere forzatamente  pessimisti però i fatti sopra descritti non fanno presagire nulla di buono. Al di là di tutto vogliamo sperare di sbagliarci!  

Proviamo a dare una lettura diversa dei fatti: nella migliore delle ipotesi sicuramente i cds in scadenza a fine Gennaio 2019 saranno prolungati di altri 6 mesi.

Infatti non riteniamo possibile che nel giro di 4 mesi FCA riesca a smantellare la vecchia linea e allestirne una nuova. 

Se quanto da noi ipotizzato dovesse corrispondere al vero significherebbe altri sacrifici economici per i lavoratori di Melfi e delle loro famiglie.

Come se tutto questo non bastasse l’azienda continua a bloccare la produzione anche della 500X e Jeep Renegade per interi turni di lavoro.

Dobbiamo pensare che a Melfi oltre a essersi ridotto il numero di modelli prodotti, si sono ridotte anche le vendite delle due vetture ancora in produzione?.

Provando anche in questo caso a dare una lettura meno pessimista dei fatti si può ipotizzare che i due modelli prodotti si vendano abbastanza da garantire il lavoro a tutti e le chiusure sono legate ad altre problematiche. 

Ad esempio potrebbe essere che a causa della turnazione in vigore a Melfi ( 20 turni alla settimana, praticamente si lavora a ciclo continuo) si abbia un eccesso di turni rispetto alla produzione settimanale.

Certo è che i carichi di lavoro, le pause tagliate di 10 minuti hanno fatto sì che da una parte FCA raggiunga la produzione in anticipo ( ecco spiegate le fermate a tutto vantaggio ovviamente della proprietà e degli azionisti) e dall’altra parte i lavoratori siano super sfruttati, si rompano schiena braccia e gambe sempre più spesso e allo stesso tempo vengano sottopagati a causa dei continui fermi con relativi ricorsi agli ammortizzatori sociali.

L’Usb Basilicata e di stabilimento da anni denunciano questo stato di cose assolutamente inaccettabile, mai come in questo preoccupante momento la nostra proposta può e deve diventare la soluzione.

L’azienda deve ridurre strutturalmente i turni di produzione settimanali, insistere con i 20 turni è chiara dimostrazione di incapacità o peggio di malafede.

Bisogna reintrodurre i minuti di pausa tagliati e rendere i carichi di lavoro più leggeri e coerenti con la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Queste tre semplici modifiche delle condizioni attuali migliorerebbero notevolmente la vita e i salari dei lavoratori FCA di Melfi e garantirebbero un abbassamento notevole del numero di esuberi dichiarati.

Usb Basilicata

Usb di stabilimento