FIM UILM e FISMIC firmano il CCNL dei Metalmeccanici...

ma non era di “questo” contratto che c’era bisogno!

Nazionale -

Ci sarebbe stato bisogno…… di un contratto nazionale che restituisse salario vero, democrazia e diritti ai lavoratori, di un contratto che contrastasse realmente i morsi della crisi economica e l’accentuazione delle politiche autoritarie ed antidemocratiche, di precarizzazione della vita, del lavoro, di cancellazione dei diritti, votate dalla maggioranza che ha sostenuto, e sostiene, il governo Monti;

Ci sarebbe stato bisogno……di un percorso democratico di costruzione della piattaforma contrattuale e, alla fine, di una vera consultazione dei lavoratori;

Ci sarebbe stato bisogno…….ed invece Fim e Uilm hanno firmato un CCNL che non affronta questi temi e che, anzi, si colloca in continuità con le linee economiche e sociali dei governi Berlusconi e Monti;

Un contratto da bocciare ….. perché :

 

 - gli incrementi salariali ( 112 euro lordi in tre anni al 3 livello, una parte dei quali a disposizione delle aziende per la contrattazione aziendale ), stimati con una rivalutazione annua dell’ 1,3% sono una miseria rispetto all’incremento reale dei prezzi e delle tariffe che è mediamente del 3,5-4% annuo;

 

- invece di ridistribuire il lavoro che c’è, favorendo nuove assunzioni con la riduzione dell’orario di lavoro, l’orario viene di fatto aumentato, si monetizzano 3 giornate di PAR, lo straordinario comandato obbligatorio aumenta a 80 ore annue, si aumentano le ore di flessibilità obbligatoria a 80 ore annue ( penalizzando i lavoratori che non si rendessero disponibili assorbendo dai PAR e FERIE la ore corrispondenti di mancata flessibilità);

 

 

- vengono ulteriormente penalizzate le malattie brevi;

 

- si spinge all’incremento dell’utilizzo della sanità integrativa privata con una “strana” coincidenza con le indicazioni del governo Monti sulla necessità di ridimensionare la sanità pubblica;

 

- si continua a spingere per convincere i lavoratori ad iscriversi ai fondi privati invece di rilanciare il sistema pensionistico pubblico ed universale;

 

- anziché contrastarli vengono recepiti gli aspetti peggiorativi della legge Fornero sui contratti precari;

 

mentre la crisi è più dura, mentre aumenta la disoccupazione, mentre la cig esplode, come anche i licenziamenti, con una riforma degli ammortizzatori sociali che sta calando come una mannaia tra i lavoratori delle aziende in crisi, con la contro riforma delle pensioni che condanna i futuri pensionati a lavorare fino ai circa 70 anni con rendite da fame, mentre i redditi da lavoro dipendente non consentono neanche di arrivare alla fine della seconda settimana del mese, questi signori firmano l’ennesimo contratto della vergogna. Ci dicono che hanno firmato dopo una breve trattativa e senza un’ora di sciopero. Forse sarebbe stato meglio fare qualche ora di sciopero per ottenere migliori condizioni piuttosto che questo contratto.

L’USB, ritiene che nelle fabbriche si debba combattere l’ennesimo contratto antidemocratico, definire piattaforme rivendicative insieme ai lavoratori, contrastando al tempo stesso quegli odiosi accordi, come quello del 28 giugno, firmato anche dalla CGIL e rivendicato anche dalla Fiom, o quello sulla produttività, che servono unicamente ai padroni ed ai loro sindacati.