I lavoratori Thales Alenia in stato di agitazione: noi difendiamo il nostro lavoro e la nostra dignità, siamo nel giusto
Il lavoratori della Thales Alenia Space Italia, sono in stato di agitazione da una settimana . Mercoledì 5 la RSU ha indetto due ore di sciopero, dalle 10 alle 12, in molti hanno risposto e nonostante il freddo pungente l’assemblea fuori dei cancelli è andata alla grande.
L’azionista di maggioranza francese ha avviato da tempo una riorganizzazione profonda, accentrando su Parigi il timone della dirigenza.
Il casus belli che ha portato allo stato di agitazione deciso da un affollata assemblea è stato il clima aziendale divenuto pressante e sfociato in alcuni provvedimenti disciplinari.
Nei comunicati e nelle assemblee la RSU ha denunciato come lo strumento disciplinare sia funzionale alla riorganizzazione, cosa che i lavoratori hanno ben compreso contribuendo alla riuscita dello sciopero.
L’assemblea ha votato lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari, dal canto suo la RSU USB ha affermato che non è disponibili a intavolare incontri, apporre firme ad accordi, sino a quando l’azienda non riprenderà le normali relazioni sindacali.
Pertanto l’USB ha deciso di non partecipare all’incontro e alla sottoscrizione dell’accordo che consente alla Thales Alenia Space di accedere ai fondi regionali sulla formazione.
L’USB ha denunciato che nonostante il contratto lo preveda, l’azienda non risponde alle richieste di incontro fatte dalle RSU per discutere delle riorganizzazioni di reparti, di settori, dei tools e dei criteri di valutazione.
La riorganizzazione aziendale ha di fatto trasformato la Thales Alenia Space Italia S.p.A. in una divisione Thales dove tutti i fili finiscono a Parigi.
In questo trita tutto finiscono anche i lavoratori delle ditte in appalto, come l’ACS, con lavoratori che da decenni lavorano in azienda e che oggi con una decisione ingiusta e sciagurata la nuova DA ha deciso di buttare in mezzo alla strada.
La subentrante Atos ha 110.000 dipendenti, un fatturato invidiabile, ma non vuole riassorbire le poche decine di dipendenti dell’ACS. Perchè?
Il silenzio di Leonardo e della politica è qualcosa di più che assordante. Lo si può leggere in molti modi, ma il risultato non cambia.
I lavoratori sono convinti di essere nel giusto, difendendo il lavoro, il salario e la propria dignità. Il settore spazio è fatto di servizi e infrastrutture sempre più importanti, che dovrebbero essere posti sotto il controllo pubblico e che oggi sono fagocitate dalla holding TAS e domani da chissà quali accorpamenti industriali.
Roma 7/2/2020
RSU USB Thales Alenia Space Italia S.p.A. Sito di Roma