INGIUSTIFICATA E PERICOLOSA RIFORMA
Il nostro declino sociale,economico e lavorativo è iniziato oltre 30 anni or sono, con la complicità,come oggi,di politici corrotti ed affaristi, di padroni assistiti di Stato incapaci di progettare ed investire e di sindacati servili.
Dopo l'abolizione della scala mobile avvenuta nel 1992,con la promessa,mai realizzata, di migliori condizioni economiche per tutti,abbiamo subito il ventennio concertativo che ha permesso la riduzione dei nostri salari ma non il galoppante debito pubblico,provocato da governi di entrambi gli schieramenti,che ha raggiunto l'astronomica cifra di 1.936 miliardi di €;ne tanto meno la corruzione , l'evasione fiscale e contributiva dilaganti.
Oggi dopo averci reso più poveri e spesso indebitati per fronteggiare le emergenze mensili,hanno iniziato a demolire i nostri diritti di cittadini e lavoratori,con forme di assunzioni precarie più che flessibili,l'innalzamento dell'età pensionabile,la cancellazione dei contratti nazionali, il loro svuotamento e la negazione della rappresentanza sindacale.
In questi ultimi giorni il governo dei banchieri predisposto per la svendita e liquidazione del nostro Paese,senza nessun mandato popolare,ha deciso di ELIMINARE l'ultimo baluardo rimasto a nostra difesa, l'articolo 18 fondamentale essenza dello Statuto dei Lavoratori.
Senza taluni diritti esigibili come previsto dalla legge del '70,non riusciremo ad essere più competitivi e produttivi, come sostengono lorsignori imitati dai sindacati confaziendali,ma semplicemente più esposti a ricatti e minacce ed indifesi nel mercato del lavoro sempre più selvaggio e meno garantito.
La recente sentenza del Tribunale d'Appello di Potenza, a favore degli operai di Melfi contro Fiat, INGIUSTAMENTE e DISCRIMINATORIAMENTE licenziati è un esempio tangibile dell'importanza e validità dell'art.18.
Nello stabilimento SEVEL il sistema metrico ergo-uas introdotto solo per gli operai addetti alle linee di produzione ci ha rivelato la sua reale finalità:aumento indiscriminato dei ritmi e carichi di lavoro,cancellazione di postazioni e nessuna possibilità di verifica concreta dei cicli e relativi tempi delle lavorazioni.
L'art.18 non deve essere modificato ne paragonato al sistema tedesco,inglese o francese, NESSUN COMPROMESSO è possibile, altrimenti svanisce la sua efficacia e certezza.
Il conflitto e la solidarietà operaia sono gli unici strumenti utili per contrastare in maniera coerente e determinata la possibilità concreta ed irreversibile di sprofondare nel baratro della disoccupazione ed emarginazione sociale.
Per i motivi sopra elencati proclamiamo
SCIOPERO DI 8 ORE VENERDÌ 30 MARZO 2012 su tutti i turni .