Inver - Sherwin Williams avvia la procedura di licenziamento collettivo negli stabilimenti italiani. USB proclama lo stato di agitazione: mossa ingiustificata e senza senso
Nella giornata di lunedì ci è giunta la comunicazione ufficiale che la Società Sherwin-Williams ha avviato la procedura di licenziamento collettivo in tutti gli stabilimenti italiani per un totale di 71 dipendenti: 12 alla Inver tra Minerbio, Bologna e Cavenago Brianza e 59 alla Sayerlack di Pianoro.
Secondo quanto dichiarato dalla Società, la causa che ha portato a tale decisione è da ricercarsi all’interno del conflitto in Ucraina che ha determinato un drastico ed improvviso aumento dei prezzi dell’energia e di molte materie prime non energetiche nonché l’interruzione delle linee di approvvigionamento che ha prodotto un calo degli ordini pari a circa il 10%.
La Società, insomma, punta il dito contro le sanzioni imposte dall’Europa alla Russia colpevoli di affossare il sistema del mercato mondiale, questo fa capire quanto le guerre siano nemiche dei lavoratori perché sono i primi a pagarne le conseguenze.
Come USB riteniamo che tale richiesta sia ingiustificata per due buone ragioni. La prima perché ci troviamo difronte ad una Società in crescita sia in termini di fatturato che di profitti, il 2021 è stato di gran lunga superiore rispetto al 2019 anno pre-pandemia; la seconda perché un calo del 10% di ordinativi sull’anno precedente non giustifica in alcun modo il licenziamento di personale. Ricordiamo che ad oggi più di 40 contratti a termine non sono stati rinnovati e per gli altri 30, con scadenza a marzo 2023, non ci sarà sorte differente.
C’è da aggiungere che nello stabilimento di Minerbio, il più grande d’Italia in termini occupazionali, è in regime di cassa integrazione dai primi di ottobre che, in sostanza, in questo periodo non ha mai utilizzato per far fronte ai cali di produzione. Ricordiamo che in Inver vi è la vertenza aperta per il rinnovo del contratto integrativo aziendale e per tale motivo siamo portati a pensare che questa procedura di licenziamento collettivo sia più un pretesto da parte della Società per ottenere dal rinnovo dell’integrativo quello che i lavoratori hanno bocciato tramite referendum democratico.
Pensiamo, invece, che nella situazione dello stabilimento di Pianoro la riorganizzazione a cui l’azienda fa riferimento centri in un qualche modo con l’acquisizione della Società marchigiana ICA Group.
Per tali ragioni crediamo che le due vertenze non debbano essere tenute separate e che sia urgente una mobilitazione unitaria di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori Sherwin-Williams, unico modo per ottenere dei risultati.
Come USB, nel chiedere il ritiro immediato dei licenziamenti e la ricerca di soluzioni alternative, proclamiamo lo stato di agitazione.
Il primo incontro per l’esame congiunto è fissato per il giorno 19 dicembre presso la sede di Confindustria.
Minerbio, 07 dicembre 2022
RSU-USB Inver-Sherwin Williams
USB Lavoro Privato Bologna