Sevel Atessa perde i furgoni PSA. Pretendiamo rispetto
“La Sevel perderà i grandi furgoni di PSA”. Questa la notizia che è iniziata a girare on-line e subito ripresa dai giornali locali con successive dichiarazioni di alcuni sindacati.
La notizia, senza entrare nel dettaglio e per quanto preoccupante, ci lascia perplessi sui contenuti e sul messaggio che si vuole far passare: in diversi articoli sembra si voglia ricondurre la decisione di PSA alla questione dei 17 turni che sono slittati dopo che SEVEL ne aveva annunciato la possibile applicazione dal mese di maggio.
Questo tentativo è totalmente fuori luogo tant’è che nella nota di PSA vengono fatti riferimenti a motivazioni assolutamente non imputabili ai lavoratori, che meritano solo rispetto per quanto realizzato nel corso degli anni, e che il CCSL (contratto collettivo specifico) permette a Sevel l’immediata applicazione dei 17 turni e, addirittura, può applicare anche i 18 o i 21 turni senza dover chiedere il benestare di nessuno.
Cogliamo l’occasione per ribadire la posizione presa dall’ USB nelle varie assemblee sull’aumento della capacità produttiva e il passaggio ai 17 turni: ci siamo opposti con forza alla decisione aziendale di lasciare il turno notturno fisso evidenziando la necessità di far girare i tre turni sia per una questione economica che di salute per i lavoratori.
La nostra proposta andava pienamente incontro alle esigenze produttive dell’azienda e, contestualmente, alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie. Inoltre prevede un graduale passaggio a 4 turni da 6 ore dal lunedì al venerdì ed uno di 6 ore al sabato mattina, da attuare con il sostegno economico degli organi governativi, per mitigare l’impatto occupazionale della nuova rivoluzione industriale (Industria 4.0), dare possibilità di impiego a tanti giovani disoccupati e permette all’azienda di avere oltre 14 ore di produzione effettiva in più a settimana.
Se qualcuno vuole usare questo argomento per forzare la mano sulla turnazione gradita a SEVEL (17 turni con turno notturno fisso), non contemplata nemmeno nel CCSL, faccia ammenda senza scaricare responsabilità sui lavoratori.
Invitiamo gentilmente gli organi di stampa ad andare più a fondo nella questione e lanciamo un monito per gli altri sindacati di non fare sciacallaggio su questo argomento. Ma soprattutto chiediamo all’azienda di fornire notizie precise per mettere a conoscenza i lavoratori su quale sia il futuro dello stabilimento Sevel di Atessa che per tantissimi anni è stato, ed è ancora, il più produttivo del gruppo FCA.
Coord. USB Lavoro Privato Prov. di Chieti