STMicroelectronics: gli esuberi annunciati ad Agrate sono un’offesa a un intero Paese. No alla ristrutturazione sulla pelle dei lavoratori. Servono risposte pubbliche.
USB prende posizione con fermezza contro l’annuncio di circa 800 esuberi presso il sito STMicroelectronics di Agrate Brianza, che si inserisce in un più ampio processo di ristrutturazione industriale presentato dall’azienda nelle scorse settimane.
Un piano da miliardi di euro, sostenuto da fondi pubblici europei e nazionali, che da un lato annuncia investimenti strategici sul carburo di silicio e sull’automazione produttiva, mentre dall’altro scarica sul lavoro i costi della transizione industriale, lasciando sul campo centinaia di posti a rischio.
Non c’è nulla di innovativo nei licenziamenti. Soprattutto se avvengono in un contesto di crescita del mercato globale dei semiconduttori, con previsioni di espansione fino al 2030, e con l’Italia posta al centro della catena del valore del gruppo ST.
Già il 10 aprile scorso, in occasione del tavolo ministeriale presso il MIMIT, USB aveva denunciato pubblicamente l’assenza di garanzie occupazionali, la vaghezza dei riferimenti agli organici e il rischio concreto che il piano industriale si traducesse in una profonda ristrutturazione mascherata da modernizzazione.
Abbiamo chiesto allora – e lo ribadiamo oggi – una regia pubblica sulla filiera dei semiconduttori e una strategia industriale nazionale capace di vincolare gli investimenti pubblici a obiettivi chiari: piena occupazione, valorizzazione delle professionalità, rilancio del ruolo produttivo dell’Italia.
STMicroelectronics ha ricevuto – solo per i progetti attivi tra 2023 e 2032 – oltre 2 miliardi di euro in fondi pubblici attraverso il PNRR e il fondo IPCEI del MIMIT. Queste risorse devono servire a garantire occupazione stabile, qualificata e di qualità, non a ridurre organici e aumentare i margini di profitto.
USB chiede al Governo l’immediata riconvocazione del tavolo plenario presso il MIMIT. Serve trasparenza, serve una strategia pubblica sull’industria dei semiconduttori, serve garantire l’occupazione e valorizzare il lavoro.
USB è pronta alla mobilitazione nazionale per respingere ogni ipotesi di esubero e per riaffermare un principio chiaro: chi prende soldi pubblici non può licenziare.
USB – Unione Sindacale di Base
Lavoro Privato – Industria Nazionale