Tavolo ministeriale Softlab Tech: servono risposte chiare e una regia pubblica per garantire stipendi e ricollocazione
Si è tenuto oggi al MIMIT un nuovo incontro sulla vertenza Softlab. Un confronto che, pur evidenziando alcune novità, ha confermato la gravità di una crisi che continua a ricadere sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalle spettanze arretrate ancora non corrisposte.
USB ha denunciato con forza l’irresponsabilità dell’azienda, che ha affrontato con superficialità sia la questione del concordato preventivo – su cui incredibilmente ha dichiarato di “non sapere nulla” – sia quella dei crediti vantati dai lavoratori, limitandosi a riferire che “potrebbero arrivare entrate a settembre” senza fornire alcun piano dettagliato.
Non accettiamo questa vaghezza né la pretesa dell’azienda di decidere unilateralmente le priorità dei pagamenti. Abbiamo ribadito che eventuali entrate future devono essere rendicontate con trasparenza, e che le priorità vanno stabilite tra le parti. In particolare, abbiamo preteso che Softlab si faccia carico dei tre mesi di mancata retribuzione per i lavoratori ex Techrain, oggi retrocessi in Softlab e senza copertura di cassa integrazione per il periodo iniziale.
Nel frattempo, i lavoratori si trovano in cassa integrazione per cessazione attività, una misura emergenziale che scadrà a dicembre. È quindi urgente costruire una soluzione vera e strutturata, che garantisca continuità occupazionale e reddito.
Nella seconda parte del tavolo, il Ministero ha presentato un resoconto dell’attività di scouting industriale per l’eventuale reimpiego dei lavoratori. Sono emerse tre potenziali ipotesi di soggetti industriali potenzialmente disponibili ad avviare un percorso di assorbimento del personale, due individuati direttamente dal Mimit e uno portato dalla Regione Campania. I nomi non sono stati ancora comunicati, ma le istituzioni ne garantiscono la solidità progettuale.
USB ha espresso apertura a questa prospettiva, a condizione che si mantenga una regia unica presso il tavolo ministeriale. È fondamentale che il percorso venga gestito in modo organico, sotto la supervisione pubblica, e formalizzato attraverso un protocollo che metta insieme strumenti, tempistiche, soggetti e garanzie occupazionali per tutte le maestranze.
Riconosciamo l’impegno messo in campo dalle istituzioni e in particolare dal Ministero, ma al tempo stesso ribadiamo che serve agire in fretta. Ogni ritardo compromette ulteriormente la tenuta sociale e materiale dei lavoratori coinvolti.
Per USB il confronto deve proseguire senza ambiguità: servono certezze sulle spettanze arretrate e una soluzione concreta per l’intero perimetro occupazionale. La pazienza dei lavoratori è finita.