Terni, operaio ustionato in AST: andare al lavoro come fosse una guerra, non lo accettiamo

Terni -

Quanto accaduto all’AST di Terni lunedì 10 marzo apre un sentimento di dolore e di vicinanza verso il giovane operaio gravemente ustionato, verso la sua famiglia, i suoi affetti e i suoi colleghi.

Non crediamo al fato, a condizioni  particolari, non siamo infatti di fronte ad evento naturale straordinario e imprevedibile. Quanto è avvenuto si è svolto dentro un’attività industriale, quella di AST, organizzata in ogni sua parte e nominalmente sottoposta a ispezioni, verifiche e controlli, tanto della proprietà, tanto degli enti ispettivi, dei certificatori di mezzi e strumenti di lavoro e tanto degli organismi legati alla salute e alla sicurezza, rspp, rls e rsu.

Il giovane operaio è un dipendente della Tapojärvi, ditta in appalto presso la AST,  azienda con sue RSU e RLS.  Tuttavia, una quota considerevole dei cosiddetti infortuni avviene proprio tra i lavoratori delle ditte in appalto.

Abbiamo forti e gravi riserve sull’applicazione delle procedure di sicurezza, sulla dinamica della tragedia che ha colpito il giovane operaio della Tapojärvi. Vogliamo  risposte da parte della società e degli enti preposti. 

Ribadiamo le procedure di sicurezza devono essere tali da non consentire interpretazioni che sottovalutino i rischi,  non ci devono essere interventi esterni che modifichino macchine e procedure  che riducono l’efficacia della prevenzione e sicurezza.

Tra i capannoni dell’AST  circolano ipotesi tutte da verificare:  la paiola non assicurata  al mezzo, la paiola troppo piena, la paiola con residui che hanno determinato la fuoriuscita delle scorie e ancora il mezzo era obbligato a passare su un percorso interna all’azienda pieno di buche e profondi avvallamenti.

Pare che stamane, 13 marzo, la DA di AST presenziasse alla copertura delle buche con asfalto a freddo, se fosse vero sarebbe  una tragica conferma.

Ci sono state denunce, segnalazioni riguardo alle condizioni di lavoro? Sono state prese in carico ? Ci sono state prescrizioni ? Che misure sono state adottate?  

Molte troppe volte le denunce, le segnalazioni di RSU, RLS e lavoratori non trovano seguito, il timore che questo sia accaduto anche in AST è molto forte.

Come USB nella proposta di legge per l’introduzione dell’omicidio sul lavoro, abbiamo chiesto che  gli RLS  abbiano più potere, indipendenza e tutele nei confronti delle aziende.  Ci sono  circa  300 mila RLS, sentinelle, che  possono e devono avere un canale privilegiato con gli enti ispettivi e la magistratura.

L’AST è stata rilevata da Arvedi, che ha provveduto alla sostituzione del managent precedente e instaurato una sua metodologia di processo.  Il lavoro sulle linee è molto intenso, i ritmi serrati, molte lavorazioni da tempo sono affidate alle ditte in appalto, Tapojärvi tra queste, spesso sono lavoratori con contratti a tempo determinato, in ogni caso si tratta di un lavoro duro che si accetta nella speranza di poter contare su uno stipendio.

Oggi Arvedi sta battendo molto sui costi energetici, lo fa nei tavoli al Ministero, con la Regione, con il Comune, noi al contrario diciamo che al centro di qualsiasi processo ci sono la vita, l’integrità fisica e il benessere degli operai  che rendono possibile qualsiasi attività industriale .

Sulla sicurezza e sulle nostre vite non si fa profitto!

Vogliamo giustizia, vogliamo salute, vogliamo sicurezza  per i lavoratori!

Siamo pronti a sostenere e dare forza alle richieste dei lavoratori di AST Terni.