Trieste, assemblea Flex: critiche, proposte e determinazione di lavoratrici e lavoratori. La Fabbrica non si chiude

Trieste -

Partecipata l’assemblea ai cancelli della Flex venerdì 25 ottobre.

Sono volate critiche ai firmatari del nuovo accordo sui Contratti di Solidarietà per le modalità e la mancata discussione coi lavoratori, come l’assenza di un piano B che non sia un lento esodo delle maestranze.

Su questo punto è emersa la necessità di andare al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali in aziende giudicate dai lavoratori inadeguate alla fase critica attuale.

È emerso con prepotenza nel dibattito che a loro (i lavoratori Flex) non sia stata ancora riconosciuta la stessa dignità dei lavoratori Wartsila, dove la levata di scudi di sindacati e istituzioni sia locali che nazionali ha concluso positivamente quella vicenda col ricollocamento di tutti i lavoratori.

Flex, dalle dichiarazioni del 2015, anno della cessione doveva diventare il Polo Mondiale del Trasporto Ottico: questa dichiarazione non ha mai avuto seguito nella pratica e di fatto l’azienda è sopravvissuta solo grazie al mono cliente Nokia.

In 9 anni di permanenza sul territorio non è mai stata in grado di valorizzare le potenzialità e la professionalità delle maestranze ripiegando sempre e solo su piccoli clienti e produzioni estemporanee. Di strutturale non c’è mai stato nulla come non c’è nulla oggi, a parte le solite chiacchiere di fantomatici clienti.

350 lavoratori in bilico e ostaggio di un’azienda ancora lontana dal fare industria in maniera seria e strutturata.

USB chiede alle istituzioni tutte, dal territorio al MIMIT lo stesso medesimo impegno tenuto nel confronto dei lavoratori Wartsila.

Riteniamo altresì non rinviabile un confronto a livello ministeriale sulla strategicità per il Paese del settore delle telecomunicazioni.

I soggetti per un importante polo pubblico delle telecomunicazioni ci sono: SM Optics, ovvero la Ricerca & Sviluppo di Telettra / Alcatel / Nokia, STMicroelectronics già partecipata dal MEF e Flex Trieste.

USB alle istituzioni chiede coraggio e determinazione!

Per la strategicità del settore delle telecomunicazioni e per il nostro territorio dove ormai le crisi delle aziende sembra divenuto un fatto strutturale.

Flex non si chiude!