Un accordo per impedire ai lavoratori di scegliere liberamente chi li rappresenta e di decidere sulle piattaforme e sui contratti

 

Accordo CGIL CISL UIL /Confindustria sulla rappresentanza sindacale: in allegato trovate una scheda sul Protocollo d’intesa del 31 Maggio 2013 che illustra nel particolare i contenuti, molto gravi, di questo accordo che vuole mantenere l’ assoluta esclusività dei diritti e della rappresentanza ai sindacati complici.

Nazionale -

Confindustria da tempo premeva per dare attuazione all’accordo del 28 giugno 2011, quello per intenderci che ha autorizzato le deroghe ai contratti nazionali e persino alle leggi che tutelano il lavoro, come prescritto dal famigerato art.8 dell’ex Ministro Sacconi, per arrivare ad affermare una volta per tutte che un accordo raggiunto con la maggioranza dei soggetti sindacali non può assolutamente essere rimesso in discussione, è la famosa esigibilità. Il modello FIAT esteso a tutti!


La gravità di quest’intesa non sfugge a quanti hanno a cuore la democrazia e di diritti di lavoratrici e lavoratori sui posti di lavoro, essa vuole sancire l’assoluto monopolio di CGIL CISL UIL già assicurato dalla norma che assicurava loro il 33% dei delegati RSU: ora vogliono arrivare al 100%!


In concreto la misura della rappresentatività, che definirà i sindacati ammessi alla contrattazione nazionale, avverrà sulla media del 5% tra voti ricevuti nelle elezioni delle RSU e il numero degli iscritti; peccato che la determinazione degli iscritti avverrà sulla base delle trattenute sindacali che saranno certificate dall’INPS esclusivamente ai firmatari di questa’accordo! Le deleghe a favore dei sindacati conflittuali, di base, non saranno conteggiate impedendo loro di dimostrare il consenso ottenuto tra i lavoratori, a cui viene negato il diritto di decidere da chi farsi rappresentare. Alla faccia della democrazia!

 

Le lavoratrici e i lavoratori non avranno alcun ruolo nella definizione delle piattaforme contrattuali: saranno discusse esclusivamente quelle presentate dai sindacati che, tra i firmatari dell’intesa, rappresentino una maggioranza del 50%+1; stessa cosa per rendere valido e definitivo un contratto, senza alcun obbligo di referendum, si parla solo di consultazione certificata che non si capisce bene cosa sia. Se si fosse trattato di referendum lo avrebbero scritto!


Le elezioni RSU possono essere indette solo dai firmatari del protocollo del 31 maggio, cioè CGIL CISL UIL e dai sindacati aderenti a queste confederazioni con l’aggiunta dell’UGL.

 

Gli altri sindacati potranno partecipare ma a condizione dell’adesione formale a quest’accordo, compreso l’impegno a non mettere in alcun modo in discussione i contratti nazionali e gli accordi aziendali firmati dalla maggioranza dei sindacati o delle RSU/RSA , pena le sanzioni che saranno previste nei CCNL verso i dissidenti insieme a pesanti limitazioni al diritto di sciopero.


I padroni ottengono la sicurezza che gli accordi firmati non siano più messi in discussione, CGIL CISL UIL e i loro sindacati di categoria, come la FIOM di Landini che ha elogiato questo accordo (sic! ), hanno ottenuto l’esclusività dei diritti sindacali, della contrattazione e della rappresentanza mentre i lavoratori vengono trattati alla stregua di utili idioti, visto che non possono scegliere liberamente né i propri rappresentanti né decidere sulle piattaforme e poi sui contratti.

 

La libertà di ognuno è violata da questo accordo che consegna la vita di milioni di lavoratori a sindacati disponibili a firmare qualsiasi schifezza richiesta dalle aziende come dimostrano tanti accordi , come quello del San Raffaele, respinto dai lavoratori con il referendum.

 

Quest’accordo deve essere rifiutato, organizzando la mobilitazione in ogni luogo, cominciando a rifiutarsi di ingrassare con le iscrizioni CGIL CISL UIL e le loro organizzazioni di categoria , una casta che in cambio del peggioramento delle nostre condizioni di lavoro e di salario ottiene benefici e privilegi per i loro patronati, per gli enti bilaterali, con la gestione della previdenza e dell’assistenza sanitaria integrative.

Seppelliamo sotto una valanga di disdette

questi vampiri della democrazia che ‘vogliono vincere facile’