Stellantis: imparato spara le sue sugli stabilimenti italiani
Intervenendo agli stati generali dell’Energia organizzati da Forza Italia il responsabile di Stellantis per l’Europa Jean-Philippe Imparato, ha sfruttato la platea offerta da una delle componenti del governo per mettere sul tavolo il futuro degli stabilimenti italiani, a suo dire in bilico. Imparato non è nuovo a queste uscite, sempre in un convegno organizzato da Forza Italia a Torino, si produsse in una esternazione simile.
Questa volta Stellantis per bocca del suo responsabile europeo, per la prima volta tira in ballo lo stabilimento dei record industriali e dei veicoli commerciali, parliamo dello stabilimento di Atessa.
La politica di Stellantis è quella di raccogliere investimenti, sconti fiscali, facilitazioni da parte dei governi dei singoli paesi e poi mettere in competizione tra loro i siti di produzione. Così uno stabilimento dalle produzioni record come quello di veicoli commerciali di Atessa può essere messo in competizione con quello polacco identico per missione industriale. La stessa policy di Stellantis sta facendo tramontare l’ipotesi di Gigafactory a Termoli a cui questa azienda non da uno straccio di futuro, nonostante impegni, cassa integrazione e le vagonate di soldi pubblici versate negli anni, mettendo per strada migliaia di lavoratori. Il metodo che stiamo subendo è quello che prima era della Fiat e ora è di Stellantis, alzare la posta, preannunciare tagli occupazionali, lamentarsi delle criticità del mercato e mentre macina dividendi battere cassa per chiedere investimenti pubblici.
In fabbrica politica di Stellantis è quella dei prenditori, tenere i lavoratori con salari bassi, utilizzare la CIG al massimo delle possibilità, sfruttare ogni singolo movimento dei lavoratori sulla catena di montaggio fino a spremerli come limoni.
La politica dal canto suo ha scelto di lasciare fare, il settore dell’automobile spinto e sostenuto dallo stato, oggi è privo di un piano che sia coerente con la difesa dell’occupazione e del patrimonio industriale da un lato e dall’altro con la domanda di mobilità. Altrettanto colpevole è l’atteggiamento delle regioni che non prendono in seria considerazione le dichiarazioni dei vertici di Stellantis, rendendosi complici, mentre in tutti gli stabilimenti si continua a ridurre personale e produzioni.
Ricordiamo a questo governo l’importanza di avere un piano di intervento sull’ automotive che preveda in primo luogo la difesa dell’occupazione e dei siti di produzione, ad oggi invero tutte le prese di posizione della politica sono state smentite dall’azione di Stellantis.
Prendiamo molto sul serio le dichiarazioni del signor Imparato, se vogliamo difendere i nostri posti di lavoro, sappiamo che la migliore risposta può arrivare dalle fabbriche.
USB Settore industria – Categoria operaia